di Agnese Vardanega
Questo testo - trovato qualche tempo fa sul sito della casa editrice Edup - mi era sembrato utile come introduzione all'analisi delle fotografie, in quanto presenta alcuni aspetti tecnici che i normali testi di metodologia della ricerca sociale solitamente trascurano. Oggi l'ho ritrovato, in una selva di links che avevo "tenuto da parte" e - come spesso accade - lasciato lì ad aspettare, dimenticati.
Questo testo - trovato qualche tempo fa sul sito della casa editrice Edup - mi era sembrato utile come introduzione all'analisi delle fotografie, in quanto presenta alcuni aspetti tecnici che i normali testi di metodologia della ricerca sociale solitamente trascurano. Oggi l'ho ritrovato, in una selva di links che avevo "tenuto da parte" e - come spesso accade - lasciato lì ad aspettare, dimenticati.
«Le infinite variabili legate al mondo delle forme in fotografia si possono analizzare dividendo l'operazione fotografica in cinque fasi non pratiche ma logiche: reperimento, elaborazione, acquisizione, processo, edizione. Si divide l'atto fotografico in cinque parti che corrispondono non a cinque azioni che si compiono in sequenza ma in cinque fasi logiche, contraddistinte ognuna da diverse scelte caratteristiche. Quanto propone Augusto Pieroni, è un metodo per strutturare lo sguardo. Non tanto l'applicazione corretta dei criteri pratici, quanto invece l'applicazione corretta di principi critici.»
via edup.it
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