La tradizione turistico balneare di Roseto degli Abruzzi è stata raggiunta e si è consolidata nel tempo mostrando una società secolare caratterizzata dal desiderio del nuovo e da un´elevata capacità di mutamento di valori e di bisogni permeabili ad una specificazione turistica connotata da una forte stagionalità.
La cittadina - borgo adagiato sulla fascia costiera racchiusa tra i fiumi Tordino e Vomano, nato dalla medievale Montepagano - si sviluppa nel corso degli anni, per fasce longitudinali adiacenti alla stazione ferroviaria inaugurata nel 1863 ed alla strada statale n.16, raggiungendo e consolidando nel tempo una propria specifica vocazione turistico balneare così come tante altre località che caratterizzano la costa abruzzese.
Roseto degli Abruzzi si proietta nel futuro in percorsi progettuali in continuo divenire: infatti lo sguardo rivolto verso l´alto incontra le gru a torre che si pongono come ostacolo tra gli osservatori e il cielo
i sottili trampoli che s´alzano dal suolo a gran distanza l´uno dall'altro e si perdono sopra le nubi sostengono la città […]. Nulla della città tocca il suolo tranne quelle lunghe gambe da fenicottero a cui si appoggia e, nelle giornate luminose, un´ombra traforata e angolosa che si disegna sul fogliame» (I. Calvino, Le città invisibili).L´energia creativa è dimostrata dai molteplici cantieri edilizi di strutture turistiche che interessano numerose aree soprattutto nella zona nord-est, dove le future costruzioni occuperanno un'inedita realtà spaziale in cui far veicolare opportunità di relazione tra abitanti (residenti) e turisti (stranieri).
La cittadina si copre di cantieri che rispondono ad una volontà di espansione, di saldatura, di ricostruzione - contenendo nella loro incompiutezza la promessa di realizzare qualcosa in una continua tensione tra la fenomenologia della front region (il palcoscenico) e della back region (il retroscena). L´architettura è infatti per tutti luogo ed evento ma per i turisti è anche esperienza di vivere una realtà altra ma possibile, in una costante e profonda contaminazione tra immaginario e reale tendendo a confondere la scena turistica e quella della vita quotidiana. Riproducendo nello spazio fisico aspetti dell´immaginario le architetture incorporano tuttavia i saperi e i poteri del mondo sociale dal quale scaturiscono e nel quale si collocano. L´area edificata è, infatti, un sistema strutturato dalle relazioni sociali ma contemporaneamente un potente agente di strutturazione sociale, due dimensioni intimamente legate tra loro da un rapporto di mutua costituzione (Amendola, Il progettista riflessivo).
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